Differenze tra BHO e DHO

Tempo di lettura 7 minuti

 

 

Differenze tra il BHO e il DHO
Differenze tra il BHO e il DHO
Alan Martínez Benito
CEO di Pev Grow, coltivatore esperto con più di 20 anni di esperienza. Continua a battersi senza sosta per la regolamentazione del settore della cannabis, particolarmente in campo medico.
13-07-2020 15:09:10 - Aggiornato: 13 July, 2020

 

Cari cannalovers, dal momento che molti di voi ci hanno chiesto maggiori informazioni sulle differenze tra BHO e DHO, e alcuni di voi hanno sollevato alcune questioni molto interessanti per noi da discutere, abbiamo deciso di approfittarne per spiegarvi in modo tecnico ma semplice, i segreti di questi metodi di estrazione, fornendo informazioni rilevanti sia per il consumatore medico che il produttore di estratti professionali di cannabis.

 

Non prendiamoci in giro, sia il BHO che il DHO sono dissolventi o solventi per l’estrazione, quindi se decidete di non usare solventi, questa non è la vostra tecnica. D’altra parte, entrambi hanno molti vantaggi se eseguiti correttamente e l’esecuzione consente di eliminare quasi il 100% del solvente utilizzato per ottenere un’estrazione pulita e carica di terpeni dei vostri ceppi preferiti come Forbidden Fruit o Miracle Alien Cookies.

Ma andiamo per gradi.…👉

 

 

Che cos’è il BHO?

 

 

L’acronimo BHO sta per “Butane Hash Oil”, che deriva dalla definizione del prodotto ottenuto e della tecnica utilizzata, ovvero olio di hashish estratto con gas butano.

 

La maggior parte di voi è abituata a pensare ai solventi da estrazione come già liquidi a temperatura ambiente. Nel caso del butano, si tratta si di un gas a temperatura ambiente, ma ad alte pressioni si ottiene che il gas liquido fluisca attraverso la materia vegetale che vogliamo estrarre.

 

Questa è solo una parte della tecnica base per l’estrazione BHO: l’uso di butano ad alta pressione che lo fa fluire come un liquido attraverso il “campione” di marijuana.

 

 

Perché si usa il butano?

 

Questa è l’altro lato della spiegazione tecnica: per la polarità del solvente

 

La polarità del solvente è la sua capacità di dissolvere o estrarre componenti che fanno parte della sua stessa composizione. Ad esempio, l’acqua, che è molto polare, scioglie sostanze molto polari come i fertilizzanti minerali a base di nitrato di potassio o il fosfato di calcio, di cui abbiamo già discusso in altri post.

 

Nel caso del butano, si tratta di una sostanza molto apolare (al contrario dell’acqua), questo significa che scioglie molto bene tutte quelle sostanze solubili nel grasso e insolubili in acqua, come cannabinoidi e terpeni.

 

 

Molecola di butano (C4H10) rappresentata in un modello con sfere.
Molecola di butano (C4H10) rappresentata in un modello con sfere.

 

 

Il butano, essendo un gas che ad alta pressione diventa liquido, si depressurizza quando passa attraverso il campione, in modo che l’olio di hashish bollisca a temperatura ambiente, ciò significa che si approfitta del fatto  che il gas ha un punto di ebollizione di 0º C alla pressione atmosferica. Questo permette di eliminare quasi completamente il gas, riscaldando un po’ l’olio di hashish ottenuto dall’estrazione

 

 

Cromatografia a gas con picchi che identificano il profilo dei monoterpeni di cannabis
Cromatografia a gas con picchi che identificano il profilo dei monoterpeni di cannabis. Il profilo misto ottenuto corrisponde ad un ibrido indico/sativo dall’alto valore medicinale.

 

 

 

Come fare il BHO?

 

 

Esistono dispositivi per la bassa produzione, principalmente intesi per l’estrazione domestica, fino ad attrezzature molto più sofisticate, che vengono installate in impianti pilota per estrazioni professionali.

 

Nelle estrazioni domestiche, molto più facili da eseguire, abbiamo bisogno solo di un estrattore roller BHO, assemblarlo insieme al treppiede di supporto Roller Extractor, introdurre il campione di marijuana e inserire la valvola del Gas Colibrì.

 

 

Estrattore roller sul suo treppiede di supporto
Estrattore roller sul suo treppiede di supporto

 

 

L’uso di questo gas, già preparato per le estrazioni, garantisce un elevato livello di purezza del butano….certamente qui non troverete la consueta miscela di isobutano, propano e isopropano, come accade nelle bombole di gas butano convenzionali che tutti voi conoscete.

 

Dopo aver montato l’estrattore a rullo sul treppiede di supporto, è sufficiente aggiungere il campione (sempre micronizzato con un grinder) al tubo di estrazione e premerlo bene. L’estrattore a rullo ha diverse dimensioni, ma con tutte la tecnica è sempre la stessa.

 

Vi consiglio di proteggervi, utilizzando guanti speciali per il freddo, perché quando depressurizzate il gas butano il tubo dell’estrattore a rulli si congela sotto i -20ºC e non sarete in grado di tenerlo fra le mani.

 

Un altro consiglio essenziale è quello di effettuare l’estrazione in un luogo aperto, lontano da luoghi in cui si possono generare fiammi o da prese elettriche, per evitare scintille di elettricità statica, dato che si tratta pur sempre di un gas estremamente infiammabile.

 

Vi consigliamo inoltre, di utilizzare  una maschera dotata di filtro a carboni attivi, per evitare di respirare il gas butano che bolle nella vaschetta di raccolta.

 

Il butano in sé non è un gas molto tossico, ma quando lo respiriamo ad alte concentrazioni può alterare l’assorbimento di ossigeno nei polmoni, inoltre si accumula anche nel grasso corporeo, ricordate che è una sostanza estremamente liposolubile. Quindi, meglio evitarlo.

 

 

Per quanto riguarda i dispositivi dell’impianto pilota per l’estrazione con BHO possiamo trovare apparecchiature come queste:

 

Unità a circuito chiuso per l’estrazione con BHO
Unità a circuito chiuso per l’estrazione con BHO

 

 

Tutte attrezzature che permettono il ricircolo interno della maggior parte del butano, fornendo un estratto finale pulito, con impurità del gas non rilevabili.

 

E ora andiamo a vedere l’estrazione DHO….

 

 

Che cos’è il DHO?

 

 

DHO sta per “Dymetilether Hash Oil”, che deriva dalla definizione del prodotto ottenuto e dalla tecnica utilizzata, ossia l’olio di hashish estratto con il gas di etere dimetilico.

 

Come il butano per BHO, il dimetiletere o DME è un gas a temperatura ambiente, infatti il suo punto di ebollizione è di -24,80°C, quindi inferiore al butano, cosa che ne facilita la successiva rimozione a temperatura ambiente. Questo è il primo grande vantaggio del DHO rispetto al BHO.

 

 

Molecola di etere dimetilico (C2H6O) rappresentata in un modello a sfere
Molecola di etere dimetilico (C2H6O) rappresentata in un modello a sfere. L’atomo rosso rappresenta l’ossigeno

 

 

Il DME è una molecola la cui formula è identica a quella dell’etanolo (o alcol etilico), ma che modifica la riorganizzazione dei suoi atomi; con questo intendo semplicemente dire che pesa come l’alcol, ma si comporta in modo diverso, come un solvente. Inoltre, il DHO è come etanolo liquido, più polare del butano e molto più facilmente maneggevole di quest’utlimo.

 

Infatti, essendo leggermente più polare del butano, sono state ottenute estrazioni con concentrazioni molto più elevate di terpeni nell’olio di hashish finale risultante, riuscendo a preservare anche livelli molto più elevati di cannabinoidi, rispetto alle estrazioni tradizionali con il BHO.

 

 

Estrazione di cannabis con DME puro
Estrazione di cannabis con DME puro

 

 

 

Come fare il DHO?

 

 

Nella stessa identica maniera con cui si fa con il BHO. Poiché sia il DME che il butano sono gas altamente infiammabili (il DME leggermente di meno) e di una certa tossicità, le precauzioni per la manipolazione di entrambi sono le stesse.

 

Anche se il DME risulta essere un pò meno infiammabile del butano, richiede le stesse precauzioni, ma ricordate che, in questo caso, il gas che useremo per le estrazioni casalinghe DHO è il Dexso DME 500 ml.

 

L’estrattore che dobbiamo utilizzare è come l’estrattore a rullo per il BHO, ma giusto un po’ più sofisticato, perché è fatto di parti in alluminio e vetro, senza parti di gomma, che può venir facilmente sciolta dal gas.

 

 

Suggerimenti per l’estrazione BHO e DHO

 

 

Se avete deciso di fare da soli l’estrazione dell’olio, dovete tener conto che i fiori di cannabis devono essere raccolti freschi, perché solo in questo modo otterremo un olio molto ricco di terpeni e dal sapore straordinario.

 

 

I fiori di cannabis devono essere appena raccolti.
I fiori di cannabis devono essere appena raccolti.

 

 

Con la procedura di estrazione BHO, la maggior parte delle volte è sempre meglio congelare i fiori il giorno stesso della raccolta, tenendoli nel congelatore per almeno 24 ore. Tenete sempre presente che più è vecchia la materia vegetale della pianta, nel nostro caso i fiori, meno saranno i terpeni estratti, dato che questi ultimi  evaporano lentamente durante il processo di essiccazione.

 

Con la procedura di estrazione DHO invece, non è necessario congelare i fiori, poiché le estrazioni che si producono con il DME sono incredibilmente più produttive, ed è un gas più apolare (o meno solubile nei grassi), che estrae tutti i composti, siano questi ultimi nei tricomi o meno, in modo molto efficiente e allo stesso tempo.

 

Non dobbiamo dimenticare che quando  il gas si espande all’interno del tubo di estrazione, la materia vegetale si criogenizza immediatamente, quindi, a maggior ragione, non si deve pretrattare il campione, a meno che non lo si voglia conservare per settimane, nel qual caso vi consiglio di conservarla in sacchetti in cui farete il sottovuoto e poi metterli in congelatore a -20ºC.

 

 

Fiori congelati
Fiori congelati

 

 

Se i fiori precedentemente micronizzati vengono ben compressi all’interno dell’estrattore, il rendimento sarà molto più alto, così come l’efficienza del solvente, anche se dobbiamo stare abbastanza attenti attenti durante la frantumazione, poiché se distruggiamo la maggior parte delle ghiandole perderemo rendimento.

 

L’etere dimetilico evapora rapidamente, grazie alla sua bassa temperatura di evaporazione (-24,8°C). In questo modo viene accelerata la condensazione dell’acqua nel tubo di aspirazione.

 

E’ possibile favorire l’eliminazione del gas dopo l’estrazione, nel caso di estrazioni domestiche, in modo da poter fare evaporare l’etere e/o il butano ponendo il contenitore con l’estratto a bagnomaria. La temperatura dell’acqua distillata dovrebbe essere di circa 25ºC-30ºC; questo fa sì che il DME evapori quasi istantaneamente. Impiegherete, invece, un po’ più di tempo per rimuovere il butano.

 

Dopo l’estrazione, l’olio può essere diluito in alcool con una purezza minima del 96% per creme o tinture, o in olio d’oliva o insieme ai semi di canapa per la produzione di olio sublinguale o per uso topico.

 

Davvero meraviglioso, non credi?

 

Ricordate di osservare sempre le avvertenze di sicurezza per la manipolazione di questi gas

 

 

E dopo l’estrazione?

 

 

Alcune delle sostanze che vengono estratte con il solvente, come le cere, non hanno proprietà medicinali o benefiche, e anche se questi solventi estraggono meno della tecnica con CO2 supercritica, possiamo far concentrare i cannabinoidi ancora di più dopo l’estrazione con BHO o DHO.

 

Queste cere si legano a basse temperature quando vengono disciolte in alcool. Finiscono per formare particelle che possono essere rimosse con un filtro. La miscela di alcool ed estratto viene messa nel congelatore per 24-48 ore, in modo che le cere comincino ad agglomerarsi e formino fiocchi bianchi che galleggiano nel solvente, questo processo viene chiamato “winterisation”.

 

La miscela viene quindi filtrata attraverso un filtro per il caffè. Dopo aver filtrato la miscela depurata, l’alcol evapora. Rimane un olio che contiene ancora piccole quantità di alcol e acqua. Quantità che possono essere facilmente rimosse con il trattamento termico. La pompa a vuoto permette all’alcool, e alla maggior parte dell’umidità, di evaporare completamente.

 

Va tenuto presente che il processo di estrazione comporta sempre alcuni rischi, per cui se si utilizza BHO o DHO tutta la procedura deve essere fatta all’aperto, o avendo a disposizione una cappa aspirante speciale, sempre ben lontano da qualsiasi fonte di calore, fiamme o scintille. E, naturalmente, prima di iniziare a lavorare, è necessario essere molto informati sulla tecnica che si intende utilizzare, consultare il manuale del produttore dell’apparecchiatura di estrazione che si intende utilizzare, se si è infine deciso di installare qualsiasi tipo di attrezzatura per l’estrazione professionale.

 

Buona fortuna con la vostra estrazione … e ricordatevi di rispettare le norme di sicurezza per la manipolazione di attrezzature e gas!

 

 

Conclusioni

 

 

Da Pevgrow auguriamo che la maggior parte dei vostri dubbi sulle differenze tra BHO e DHO siano stati risolti, anche se sapete che se avete bisogno di noi, il nostro ufficio tecnico risolverà qualsiasi concetto per il quale è necessario andare più a fondo.

 

Diventerete sicuramente degli esperti di estrazioni, e certamente alcuni di voi vinceranno nei prossimi mesi una coppa nelle prossime competizioni cannabiche in programma….se sarà così, non dimenticate di condividere con noi la vostra esperienza…

 

Vogliamo incontrare il prossimo campione!…Hai il coraggio di presentare la tua estrazione BHO o DHO a una cannabis cup?

 

Ci vediamo al prossimo post!😜

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  1. Avatar for Manu

    Bell articolo
    Dubbi:
    Facendo così il prodotto va decarbossilato prima di essere sottoposto ad estrazione? O sbaglio?
    Che rese si ottengono ? ( A parità di canapa rispetto all estrazione in alcool)
    Perché la clorofilla non passa in soluzione insieme ai cannabinoidi?
    Si potrebbe applicare questa tecnica riempiendo il tubo da estrazione solo con I tricomi che cadono dalla drimmatura???
    Grazie mille in anticipo

    • Avatar for Juanma de PEVGrow.com

      Ciao Manu,
      La marijuana non deve essere decarbossilata prima dell’estrazione.
      Per quanto riguarda la prossima domanda, puoi mettere anche i tricomi.

      Saluti