01-12-2023 09:00:00 - Aggiornato: 1 December, 2023
La marijuana, una pianta con radici storiche profonde quanto la varietà dei suoi nomi, è conosciuta in tutto il mondo non solo per i suoi effetti psicoattivi ma anche per la ricchezza culturale che i suoi soprannomi riflettono. In questo articolo, navigheremo attraverso i continenti esplorando le denominazioni più peculiari di questa erba, le loro origini linguistiche e alcune aneddoti che hanno segnato la cultura popolare, ma attenzione! Non mi riferisco ai nomi dei semi di marijuana, sto parlando di come chiamano la cannabis in diversi luoghi.
⛳ Europa: Tra il Colloquiale e il Colto
In Spagna ci offrono “porro” e “maría“, dove “porro” potrebbe venire dalla somiglianza allo strumento musicale per la sua forma arrotolata, mentre “maría” è un semplice derivato o diminutivo di marijuana.
In Francia si riferisce a lei come “beuh“, una semplificazione fonetica di “herbe“. Curiosamente, “chichon“, che si usa anche in Francia, condivide il suono con la parola “chichón” in spagnolo, anche se non hanno relazione.
In Italia, “erba” significa semplicemente “erba”, mostrando come la lingua tenda alla semplicità. “Maria“, presente anche qui, evidenzia come alcuni termini attraversino le frontiere.
Nei Paesi Bassi spiccano con “wiet“, derivato da “weed” (infestante o erba in inglese), probabilmente per l’influenza dell’inglese e l’internazionalità di Amsterdam.
⭐ America Latina: Colori Locali nella Denominazione
Dal “faso” argentino, che potrebbe derivare da “fascicolo” per la forma dei sigarette di marijuana, sebbene questo non sia del tutto chiaro, fino al “porro” uruguaiano, ogni termine racconta una storia.
In Messico, “mota” sembra avere origini incerte, ma il suo uso si è esteso tanto da diventare parte dello slang nazionale. “Churro“, invece, condivide il nome con una popolare leccornia, per la sua forma simile, allungata e ripiena.
In Colombia, il “bareta” potrebbe avere una connessione con la parola “barra”, forse per la forma in cui si preme la resina della pianta, mentre “moño” evoca l’immagine di qualcosa di adornato e prezioso.
✨ America del Nord: Influenza della Cultura Pop
“Pot” e “weed” sono termini comuni negli Stati Uniti, entrambi con origini legate alla pianta: “pot” potrebbe venire dallo spagnolo “potiguaya” o “potación de guaya”, un infuso di vino con semi di marijuana, e “weed” semplicemente perché cresce come un’erbaccia.
Il Canada, bilingue, utilizza “pot“, come i vicini del sud, e “herbe” dal suo lato francofono, mostrando la miscela culturale del paese. In alcuni casi in Canada la chiamano anche grass, probabilmente per la sua influenza statunitense.
👌 Asia e Medio Oriente: Tradizioni e Linguaggio
“Ganja“, di origine sanscrita, è usata in paesi come India e Nepal. La parola ha radici antiche e si riferisce a un gruppo di tre piante sacre nei testi ayurvedici.
In Cina, si chiama “dàmá“, che significa letteralmente “grande canapa”, riflettendo il riconoscimento della pianta per le sue proprietà sia tessili che psicoattive.
📲 Africa: Diversità e Cultura
Il Sud Africa offre “dagga“, un termine che proviene dalla lingua khoikhoi, sottolineando il profondo radicamento della pianta nella cultura indigena.
Il Marocco, famoso per il suo hashish, utilizza “kif“, che in arabo significa piacere o buon umore, riflettendo la relazione della pianta con stati di euforia.
🚀 Oceania: Influenza e Dialetto
In Australia, “bud” è comune, condividendo il termine con l’inglese americano, mentre “choof” è uno slang più localizzato. “Bud” indica la parte della pianta che si consuma, mentre “choof” sembra essere un termine onomatopeico, che imita il suono del fumo.
✅ Altri nomi della nostra cara erba
- Spagna: Hierba, yerba, cáñamo.
- Messico: Pasto, yerba, grifa, marijuana.
- Argentina: Porro, marihuana, chala.
- Cile: Pito, caño, yerba, paragua (in riferimento alla marijuana di bassa qualità proveniente dal Paraguay).
- Colombia: Cripy (per riferirsi a una varietà di alta qualità).
- Uruguay: Faso, maría.
- Perù: Chira, pitillo, cuete.
- Venezuela: Monte, moña.
- Cuba: Yerba, tabaquito de la risa.
- Stati Uniti (inglese): Grass, ganja, dope, reefer, Mary Jane, bud, chronic.
- Regno Unito (inglese): Spliff, weed, skunk, ganja.
- Giamaica: Ganja.
- Brasile (portoghese): Maconha, erva, baseado.
- Portogallo (portoghese): Charro, ganza.
- Francia (francese): Cannabis, beuh, ganja, chichon.
- Italia (italiano): Ganja, weed.
- Paesi Bassi: Joint, blowen.
- Germania (tedesco): Gras, weed, hanf.
- Russia (russo): Анша (ansha), травка (travka), ганджубас (gandzubas).
🔥 Curiosità e Aneddoti
I nomi della marijuana hanno dato luogo a aneddoti interessanti e a volte umoristici. Ad esempio, la “María Juana” completa si trasforma in “marijuana” e successivamente in “marihuana” in molti luoghi, mostrando come la tendenza alla contrazione delle parole influenzi il linguaggio. D’altra parte, in molti paesi anglofoni, alla marijuana di cattiva qualità si chiama Reggie Weed, un termine che si sta diffondendo ad altre lingue ultimamente.
Inoltre, termini come “reefer” possono avere origini peculiari. Alcuni suggeriscono che derivi da “grifo”, usato in Messico per riferirsi a qualcuno pazzo o squilibrato, forse per l’effetto della droga. Nella cultura popolare, “reefer madness” è stato un termine coniato da un film omonimo del 1936 che pretendeva di essere un documentario educativo sui pericoli della cannabis.
In conclusione, i nomi della marijuana sono vari come le culture che la consumano. Ogni termine racconta una storia, riflette una società e, spesso, porta con sé un sorriso o un cenno culturale. Con questo viaggio linguistico e aneddotico, speriamo di aver aggiunto un nuovo strato di comprensione e apprezzamento per questa pianta tanto discussa quanto venerata.
🎯 Conclusione
I nomi della marijuana, riflessi della storia, della cultura e dell’idiosincrasia di ogni luogo, sono un mosaico del parlare umano. Indagando questi termini, non solo apprendiamo sulla pianta stessa, ma anche sulla natura umana e il nostro modo di relazionarci con il mondo naturale. Dal “reefer” al “dagga”, ogni parola ha il suo posto nella ricca grammatica del linguaggio e nella cultura globale della cannabis.
👾 Domande frequenti
Perché la marijuana ha così tanti nomi diversi?
La marijuana ha diversi nomi a causa delle varie culture e lingue che l’hanno adottata nel corso della storia. Ogni società ha sviluppato il proprio termine per la pianta, influenzato da fattori linguistici, storici e sociali.
Il nome che si dà alla marijuana può influenzare la sua percezione legale e culturale?
Assolutamente. In alcuni contesti, i nomi colloquiali possono essere utilizzati per diminuire la percezione della sua illegalità o per evitare la censura, mentre altri termini possono essere utilizzati in discorsi legali o medici per legittimare il suo uso.
Esistono nomi specifici per la marijuana medicinale?
Nel contesto medico, si utilizza spesso il termine “cannabis medicinale” per differenziarlo dal suo uso ricreativo. Tuttavia, alcuni dei nomi colloquiali vengono anche utilizzati in ambienti meno formali.
L’uso di diversi nomi per la marijuana influisce sulla sua commercializzazione?
Sì, nell’industria legale della cannabis, il marketing può giocare con la varietà di nomi per attrarre diverse audience o per enfatizzare certe qualità del prodotto, come la sua origine o effetti.