15-07-2020 10:30:47 - Aggiornato: 15 July, 2020
Oggi vi illustreremo in modo semplice, alcune tecniche di potatura un pò più professionali. Una delle più importanti è quella della potatura apicale, con le sue ripercussioni nella produzione finale, cioè come una buona tecnica di potatura possa trasformare la vostra pianta in un enorme arbusto pieno di fiori resinosi.
Le tecniche di potatura vengono utilizzate da tempo immemorabile dai coltivatori esperti e col “pollice verde”, in quanto offrono grandi vantaggi, uno dei principali è la limitazione delle dimensioni della pianta e la sua conseguente acclimatazione alle colture indoor, migliorandone la resa e la qualità della resina.
La tecnica più comunemente utilizzata è quella del taglio apicale del meristema, o potatura apicale, che consiste nel taglio poco prima dell’ultimo nodo del ramo principale della pianta. Viene fatto per controllare la crescita della pianta, ed è il tipo di potatura più popolare tra i coltivatori di cannabis.
✅ Che cos’ è la potatura apicale?
La potatura atipica consiste nel tagliare la punta della pianta appena sotto l’ultimo nodo. Va fatto in modo pulito, facendo in modo che la pianta soffra meno stress possibili (perché le piante, anche se può non sembrare, subiscono degli stress). Il taglio può essere effettuato con un qualsiasi utensile affilato (meglio usare forbici per la potatura) che va preventivamente disinfettato.
🔥 Perché la potatura apicale?
Questa potatura viene effettuata per dividere l’energia di crescita della pianta in due rami principali, espandendosi essa sotto forma di cono rovesciato, dando così luogo a piante con caratteristiche arbustive.
I fito-ormoni auxinici, di cui abbiamo già accennato in alcune occasioni, hanno la funzione, tra l’altro, di inibire la biforcazione del ramo principale, cosa che cessa non appena si effettua la potatura apicale. Questo è dovuto al fatto che le auxine smettono di essere generate nel meristema già tagliato, permettendo la biforcazione del gambo.
Nel caso di varietà sativa molto fotoresistenti, questo tipo di potatura può essere utilizzata per ottenere un controllo sull’altezza finale della pianta, così come anticipare l’inizio della fioritura.
Pertanto, tutti gli amanti delle sative dovrebbero tenere questi fattori ben presenti……
E voi, che ne pensate ? 🤔 Avete mai sperimentato queste tecniche……ad esempio con la vostra Thai?
Anche la potatura FIM è una potatura apicale, e per quanto il nome vi possa far confondere, è esattamente la stessa cosa, con l’unica differenza è che nella potatura FIM si sfrutta l’ultimo nodo che ha prodotto la pianta, per fare in modo che si espanda lateralmente. L’impatto ormonale è più morbido, pertanto è una potatura meno aggressiva di quella puramente apicale, tenendo conto che eliminiamo anche meno massa vegetale. Il taglio viene fatto sulle foglie giovani di nuova formazione del meristema in questione.
🎯 Come fare la potatura apicale?
Anche se sul mercato trovate tutti gli strumenti adeguati per eseguire la potatura in totale sicurezza, un esempio di strumento adatto per la potatura è la forbice da potatura Samurai Warrior, progettata con lame in acciaio inox e un comodo manico ergonomico in gomma. Ha una serratura di sicurezza e la sua presa in gomma antiscivolo è durevole e confortevole per un uso continuativo
D’ altra parte, più rami la pianta ha, più fiori svilupperà nei nuovi rami che cresceranno. Una volta tagliata tale parte superiore, o meristema apicale, la pianta non crescerà più in linea retta, iniziando a sviluppare più rami nella zona sottostante al taglio. Avremo rami più forti e cime di alta qualità. Inoltre, potando la pianta con questa tecnica permetterai al tuo raccolto di sfruttare al massimo la luce che gli arriva, in quanto quest’ultima arriverà alla pianta in modo molto più omogeneo, rispetto a quanta ne arriverebbe se facessimo crescere la pianta solo in altezza.
Quando farla?
La potatura viene sempre effettuata durante lo stadio di crescita, sfruttando il picco di maggior liberazione delle auxine nel fusto, in modo da provocare nella pianta uno “shock” ormonale di grande impatto sulla produzione di fogliame in forma laterale
Nelle coltivazioni in indoor, le decisioni rispetto alla potatura apicale vanno prese in base all’altezza finale che desideriamo le nostre piante abbiano nel nostro spazio di coltivazione indoor e, ovvio, in base allo spazio totale, dato che ci ritroveremo con piante più basse ma più larghe. Faremo la potatura sempre a circa 10 giorni prima del cambio di fotoperiodo, tenendo d’occhio la crescita dei nuovi rami laterali e la reazione globale della pianta, perché a volte si nota una piccola pausa nello sviluppo dopo la potatura. Se ciò accadesse, dobbiamo mantenere il fotoperiodo in modalità di crescita, fino a quando non vediamo che le nostre piante recupereranno vigore e i rami laterali hanno acquisito finalmente una certa dimensione, per far partire la fioritura con buone garanzie..
In outdoor stessa cosa, ma giocando con il fotoperiodo naturale, quindi faremo la potatura alla fine di giugno, sempre tenendo conto delle dimensioni della pianta. Raccomandiamo che la pianta sia già tra gli 80 e i 100 cm, perchè possa essere una corretta potatura apicale in outdoor senza che ciò comprometta negativamente lo sviluppo della pianta e l’inizio della fioritura. Non resterete delusi!
Dobbiamo tenere presente che stiamo parlando di varietà fotodipendenti, lo specifichiamo perché molto raramente ha senso potare le varietà autofiorenti, anche se ci abbiamo provato. Pensiamo sia molto meglio restare al semplice metodo di coltivazione che ha obiettivamente senso adottare, con questo tipo di genetiche. Un seme di marijuana autofiorente è veloce già di base e non vediamo alcuna ragione per alterarne la fioritura mediante potatura, cosa che – tra l’altro – può anche causare la comparsa di fiori maschili (ermafroditismo) a causa della delicatezza ormonale di queste genetiche.
Si sconsiglia quindi la potatura apicale nelle piante autofiorenti.
Non è nemmeno necessario controllare ossessivamente il numero di nodi che la pianta deve avere prima di essere potata, questo perché alcune genetiche hanno distanze internodali più corte, come nel caso dei fenotipi Afghani o Kush. Le dimensioni della pianta e il suo stato di salute sono fattori molto più importanti.
Questo processo è normale, poiché, soprattutto alla fine della fioritura, la pianta ha bisogno di tutte le sue energie per biosintetizzare i nostri amati cannabinoidi e terpeni. Per questo motivo, le foglie che presentano più della metà della loro massa vegetale di colore bruno, dovrebbero essere potarle intere insieme al loro picciolo, ad una distanza dal fusto di circa 2,5 cm.
Quante se ne possono fare?
Come regola generale, una potatura per pianta, sempre prima dell’inizio della fioritura. Ciò sarà sufficiente per raggiungere i vostri obiettivi di controllo dell’altezza della pianta, la quantità di massa vegetale e la qualità finale delle cime.
🚀 Conclusioni
Spero che questi piccoli consigli vi abbiano fatto riflettere sull’importanza di questa tecnica nella coltivazione della cannabis medicinale.
Noi di PEV Grow vogliamo che tutto ciò che coltivate sia perfetto, sia in indoor che in outdoor, indipendentemente dalla varietà di semi che scegliete, poiché i vostri gusti sono anche i nostri.
Speriamo che vi sia piaciuto il nostro post sulla potatura apicale. Non dimenticate di condividerlo e raccontarci le vostre esperienze di coltivazione
Ci vediamo al prossimo post.✍️
Buona potatura!✂️