18-12-2020 17:00:07 - Aggiornato: 18 December, 2020
Il 15, 16 e 17 settembre, un intervento della polizia ha scioccato l’intero settore della cannabis, la Dinafem, la banco di semi di marijuana femminizzata di riferimento in Spagna, è stata indagata dalla Audiencia Nacional (Tribunale Nazionale Penale e Amministrativo).
L’operazione, chiamata Inxer-Toro, è iniziata molto tempo prima, nel novembre 2018, quando l’agenzia fiscale e la polizia giudiziaria di Álava hanno avviato delle indagini dopo aver rilevato presunte irregolarità nella società Pot Sistemak di Guipuzcoa, proprietaria di Dinafem, Lamota e Humboldt Seeds.
Nel comunicato stampa pubblicato dalla Guardia Civil (link in lingua spagnola) si legge che durante l’intervento un totale di 14 persone sono state arrestate e altre 8 sono state poste sotto inchiesta. Dodici perquisizioni domestiche sono state effettuate nelle province di Guipúzcoa e Navarra, con 12 irruzioni in casa e 5 ispezioni in edifici industriali, dove hanno rinvenuto un totale di 2.100 piante di cannabis in diverse fasi di crescita, 20 milioni di semi femminizzati e più di 207.000 euro in contanti.
Un totale di 11 piantagioni, tra le quali ne è stata trovata una che avrebbe anche commesso un presunto illecito di frode di energia elettrica. Si sospetta che in queste piantagioni si producessero le varietà femminizzate, autofiorenti, quick e ricche di CBD che la banca dei semi di marijuana Dinafem offre nel suo catalogo, uno dei più completi del settore.
Nell’ambito dell’operazione Inxer-Toro sono state inoltre bloccate 3 cassette di sicurezza, 126 conti bancari per un totale approssimativo di 12 milioni di euro e il sequestro di 55 immobili con un valore stimato di oltre 9 milioni di euro.
🔥 Di cosa sono accusati esattamente Dinafem e Lamota?
In questa prima fase, da quanto pubblicato, risulta che i detenuti siano accusati di un presunto crimine contro la salute pubblica, organizzazione criminale o delittuosa, riciclaggio di denaro e frode elettrica.
La cosa che ha attirato l’attenzione soprattutto nel settore è che Dinafem, e la società madre Pot Sistemak, siano accusate di promuovere il consumo di una sostanza illegale, per aver fornito semi di cannabis ai propri clienti, oltre ad offrire tutorial di coltivazione, consulenze, video sui social network, ecc.
Un’altra cosa piuttosto curiosa è che la Dinafem è accusata di “aumentare notevolmente i propri profitti, attraverso il sovrapprezzo che applicano ai propri prodotti”, attività svolta da una qualunque azienda normale che vuole essere finanziariamente sostenibile; inoltre ci sono altri settori che ottengono molti più profitti dalle loro vendite, come ad esempio nei prodotti digitali moderni.
E qualcosa di molto sorprendente è anche che la Guardia Civil abbia richiesto il supporto dell’Agenzia Spagnola del Farmaco e del Ministero della Salute per eseguire una consulenza tecnica in questa operazione.
✨ Come reagiscono gli indagati?
Il quotidiano “Público” ha parlato con uno dei detenuti, che ha trascorso 33 ore nelle celle della caserma della Guardia Civil di Intxaurrondo (Guipúzcoa), il quale assicura ai giornalisti che “L’intervento non ha giustificazione: non siamo criminali! Compriamo semi e li rivendiamo. Lo facciamo da 21 anni. Siamo una delle banche del seme più importanti in Spagna e in Europa, distribuiamo più di cento marche. Siamo obbligati ad essere controllati contabilmente per via di fatturati superiori ai dieci milioni di euro e non sono mai state riscontrate irregolarità; paghiamo le tasse ogni anno, andiamo alle fiere internazionali di tutto il mondo da 17 anni per esporre i nostri semi … Tutto quello che chiediamo è giustizia“.
⭐ Perché Dinafem e perché adess?
Dinafem è il punto di riferimento nel settore in Spagna, non è stata né la prima banca del seme in questo paese né sarà l’ultima, ma è stata quella che ha venduto più semi di cannabis in questo paese e una di quelle con maggior fatturato in tutto il pianeta.
Il modello di business di Dinafem è (o era) esemplare, basandosi in ogni momento sulla Convenzione di Vienna del 1961, che escludeva i semi di cannabis dall’elenco delle sostanze stupefacenti controllate. Questa azienda ha sempre chiarito che i suoi semi sono venduti come oggetti da collezione, come del resto tutte le marche del settore.
Da quello che sembra, il fatto di vendere semi di marijuana e prodotti per la coltivazione, di avere tutorial o video esplicativi sul suo sito web e sui social network, è ciò che ha fatto drizzare le antenne alle forze dell’ordine statali… ma è la stessa attività che hanno svolto negli ultimi 15 anni almeno. Allora perché stanno intervenendo solo adesso?
Dal nostro punto di vista, la Dinafem rappresenta un capro espiatorio in tal senso, forse perché siamo sull’orlo della legalizzazione, e stiamo pertanto assistendo agli ultimi sprazzi di proibizionismo; oppure può anche essere possibile che vogliano dare una condanna esemplare al referente di questo mercato nel paese.
🚀 La storia di Lamota e Dinafem
Per comprendere bene questa situazione, dobbiamo tornare indietro di 2 decenni, quando il Grow Shop Lamota ha iniziato a farsi un nome a Donostia, nei Paesi Baschi. In poco tempo i locali del primo punto vendita di questa azienda sono diventati piccoli: il settore in crescita della coltivazione richiedeva infatti i migliori prodotti ed una consulenza sempre più puntuale ed in questo campo Lamota si è subito fatta notare.
Nel 2002 si sono trasferiti in un punto vendita molto più grande, per migliorare il servizio ai propri clienti e completare il loro catalogo con tutte le novità che all’epoca apparivano quasi quotidianamente nel nostro settore. Ma la crescita continuava in modo esponenziale, e quello che all’inizio poteva sembrare impossibile, dopo appena un paio d’anni è successo: anche i nuovi grandi locali stavano diventando stretti, poiché Lamota, oltre ad essere un Grow Shop, aveva iniziato anche a fare il distributore.
Per questo, nel 2005, hanno deciso di ampliare le proprie strutture trasferendosi in un grande padiglione, da dove hanno operato fino al momento dell’intervento giudiziario dello scorso settembre. Nello stesso anno Lamota ha presentato Dinafem, una banca del seme creata dallo stesso team e che nasceva con una missione che all’epoca sembrava impossibile: essere la prima banca per semi esclusivamente femminizzati, senza tenere i regolari, che erano quelli venduti da tutti, da sempre.
A partire dal 2009, si sono iniziate ricerche per lo sviluppo e la stabilizzazione di nuove varietà autofiorenti femminizzate, che, strana coincidenza, avevano anch’esse una pessima reputazione in quegli anni. La Roadrunner è stata la prima e, come quelle femminizzate al 100%, le auto di Dinafem hanno avuto un enorme successo e hanno contribuito a far diventare di moda queste piccole piante.
Successivamente, già a partire dal 2011, il catalogo Dinafem si è ingrandito con gli acquisti stellari di diverse genetiche alla moda negli USA: OG Kush, Dinachem, Bubba Kush o Purple Afghan Kush hanno varcato nuove frontiere, fino ad allora inespugnabili per le banche del seme spagnole. Poi sarebbero arrivate Sour Diesel, Cookies weed, Gorilla weed, ecc. E non solo venivano prodotte repliche femminizzate di queste varietà, se non anche versioni autofiorenti e molte altre.
Nel 2015 Dinafem ha avviato un progetto in campo medico che è durato fino all’intervento giudiziario. Hanno ampliato le loro strutture con un laboratorio perfettamente attrezzato per poter analizzare i propri campioni di cannabinoidi. Negli ultimi cinque anni il catalogo Dinafem si è completato con le versioni delle sue piante classiche ma in un formato ricco di CBD: non solo quelle foto dipendenti, lo hanno fatto anche con quelle automatiche.
Nel corso del 2020 Dinafem ha presentato il suo marchio di fiori CBD, creato insieme all’associazione italiana THCBD, con 3 varietà che producono un contenuto di THC inferiore allo 0,5%, limite legale in Italia. Ancora una volta, questa banca del seme ha preceduto le altre e ha aperto una nuova frontiera nel settore. Sfortunatamente, pochi mesi dopo, con l’intervento delle forze dell’ordine, si è interrotta tutta la loro attività.
🎯 Cosa succederà ora con Dinafem?
Due sono i possibili scenari: o dimostrano che l’attività che svolgono è del tutto lecita, il caso viene archiviato e ne escono assolti, oppure possono ricevere una sanzione che può essere relativamente alta, sulla base delle accuse che vengono loro addebitate. Si spera ovviamente che si rientri nella prima ipotesi e tutto questo rimanga solo un aneddoto per il settore.
Fatto sta che, dopo l’operazione, l’azienda Pot Sistemak ha completamente paralizzato la propria attività, e quindi anche Dinafem, Lamota e Humboldt Seeds. Questo significa che non ci sono più semi Dinafem sul mercato? Beh, al momento ci sono ancora quelli che i distributori e molti Grow Shop tengono in magazzino, ma se la situazione non si risolverà presto, ovviamente arriverà il giorno in cui non ci sarà più la disponibilità di semi femminizzati di Dinafem da nessuna parte.
✅ Esistono alternative ai semi Dinafem?
Per fortuna ci sono, dal momento che il catalogo di questa azienda si è sempre distinto per avere i semi più richiesti di ogni momento, e questa pratica è abbastanza comune nel mercato della cannabis: ci sono quindi alternative simili o addirittura identiche, e con prezzi migliori nella maggior parte dei casi.
Di seguito ti proponiamo un elenco delle genetiche Dinafem più famose, dove puoi vedere le loro caratteristiche principali ed alcune alternative di qualità che possono soddisfare le tue aspettative:
Moby Dick: La varietà più emblematica di Dinafem, un incrocio di White Widow con un ibrido Haze che pensiamo possa essere Jack Herer; grande produzione, un sapore intenso e un effetto potente. Viene offerto anche in altre banche di semi come Royal Queen Seeds, in questo caso con il nome Royal Moby, essendo praticamente le stesse piante. Un’altra opzione potrebbe essere la Moby Dick di Green House, che può anche essere acquistata ad un prezzo incredibile.
OG Kush: Negli ultimi dieci anni è stata la genetica più venduta di Dinafem in alcuni paesi. Cime dure come la roccia, con una consistenza vellutata per la grande quantità di resina che produce, un sapore unico e una botta di prima qualità. I semi femminizzati OG Kush di PEV Bank Seeds sono un’ottima alternativa a quelli di Dinafem, poiché offrono gli stessi benefici sia nella coltivazione indoor che in quella outdoor.
Industrial Plant: uno delle piante più commerciali della banca, basata su un clone di Northern Lights, molto veloce, produttivo e facile da coltivare. Se vuoi un’altra buona versione di questa pianta, prova la Northern Lights x Northern Lights Strain della Spanish Seeds, non credo che troverai un miglior rapporto qualità/prezzo per questa varietà.
Critical 2.0: All’epoca è diventata la più richiesta di Dinafem, poiché questi semi hanno tutto ciò che si potrebbe chiedere da una pianta di marijuana: fioritura rapidissima, resistenza straordinaria, ottima resa e il sapore più fruttato che si possa immaginare. Esistono molte versioni di questa varietà, ma se ne vuoi una buona, bella e ad un buon prezzo, ti consiglio Critical Plus.
Original Amnesia: lo sballo più psicoattivo e duraturo mai trovato in una pianta di cannabis europea. Sapore Haze, cime lunghe con molta resina e una fioritura Sativa adatta alla coltivazione indoor. L’Amnesia di Super Strains è la stessa di Dinafem, perché questa azienda olandese proviene da Hy-Pro, il team che ha selezionato il fenotipo Amnesia con cui lavoriamo in mezza Europa. Un’altra opzione più economica e con la stessa qualità può essere l’Amnesia Lemon di PEV Bank Seeds.
Blueberry Cookies: Nonostante sia una delle ultime aggiunte al catalogo Dinafem, questa varietà ha raggiunto una grande popolarità in pochissimo tempo. Un incrocio tra Blueberry e Girl Scout Cookies, che forma cime molto dense, compatte, molto aromatiche e con un sapore indimenticabile. Se ti è rimasto il desiderio di provare questo colorato poliibrido, non preoccuparti, perchè Blue Gelato 41 di Barney’s Farm è molto simile in tutti gli aspetti, essendo la Gelato un’evoluzione della Cookies, con tratti molto simili.
White Widow: semi S1 ottenuti per autoimpollinazione della White Widow Bilbo, uno dei più antichi cloni selezionati nei Paesi Baschi. Sapore agrodolce, fiori super duri, buona quantità di tricomi grandi e facilità di coltivazione che la rendono ideale per i coltivatori inesperti. Questa varietà è una delle più copiate nella storia, ce ne sono praticamente tante versioni quante sono le banche del seme, ma se vuoi provarne una speciale, scegli questa White Widow femminizzata.
Critical Kush: La fusione dell’erba più consumata negli Stati Uniti con la varietà più commerciale in Europa, ha trionfato dal momento della sua presentazione. Il risultato è un mix equilibrato di entrambe le piante, con la resistenza, la velocità e la produzione di Critical, ma aroma, sapore ed effetto OG Kush. Un’opzione simile e affidabile è Critical Kush di Barney’s Farm, che pensiamo sia composta dagli stessi cloni di Dinafem, così come Critical Kush di Royal Queen Seeds.
Blue Cheese: la Blue Cheese non è originale della Dinafem, anche se va riconosciuto che la sua versione è una delle più complete sul mercato. È difficile battere la qualità e l’intensità dell’aroma e del sapore della varietà Cheese e, dal nostro punto di vista, questo è uno dei pochi semi che lo fa. La Blue Cheese della Big Buddha Seeds è stata la prima ad apparire con questa combinazione genetica, e se ne stai cercando un’altra molto simile, la Blue Cheese della Barney’s Farm ti piacerà moltissimo.
Gorilla: Sono stati tra i primi semi femminizzati con genetica Gorilla Glue #4 al mondo, ma fortunatamente non sono gli unici. Grande produzione di fiori, resina, cannabinoidi e terpeni, sapore Chem/Sour ed effetto devastante sono le sue qualità più rappresentative. Gorilla Glue di PEV Bank Seeds ti offre esattamente gli stessi vantaggi della versione Dinafem e ha anche un prezzo molto più basso.
Bubba Kush: una delle preferite di Dinafem, la migliore Indica dell’intero continente americano, sapore unico, alta concentrazione di resina, colori brillanti e un effetto medicinale rilassante come pochi altri. La replica femminizzata della Bubba Kush commercializzata da Green House è molto simile in tutto e per tutto, mentre la Bubba Delight di Cannabiogen rappresenta l’evoluzione di questa mitica pianta di cannabis.
Diesel: versione femminizzata della New York Diesel, un’erba che combina aromi di agrumi e petrolio, con un effetto speciale, motivante, ispirante e stimolante in egual misura. Ci sono molti semi sul mercato con caratteristiche simili, ma se vuoi essere sicuro, scegli New York Diesel di PEV e sarai più che soddisfatto, poiché contiene lo stesso aroma e sapore, migliora le prestazioni ed è più economica.
Critical 2.0 Auto: la varietà autofiorente più venduta di Dinafem, semi adatti a qualsiasi coltivatore e in ogni situazione, poiché non ti lasciano mai a piedi. Molto veloce, produttiva, gustosa e con un effetto notevole. Esistono molte versioni autofiorenti di Critical, anche se la più richiesta è la Critical Plus Auto, soprattutto per il suo imbattibile rapporto qualità/prezzo.
Gorilla Auto: Non è affatto una delle automatiche più antiche della Dinafem, ma in pochissimo tempo è stata classificata come una delle più vendute in questa categoria. Ha l’effetto più intenso di tutte le autofiorenti, tanto cerebrale quanto corporeo, istantaneo e duraturo. Questa non è stata la prima versione automatica della Gorilla Glue, poiché è arrivata prima la Gorilla Glue Auto di FastBuds, che può essere quindi considerata una buona alternativa.
Amnesia XXL Auto: una pianta autofiorente di grandi dimensioni e resa, sapore e aroma Haze, buona quantità di resina e potente effetto, pur essendo un’automatica. Se stavi cercando un’auto con queste qualità, l’Amnesia Lemon Autofiorente soddisferà le tue esigenze, essendo identica in tutto e per tutto; anzi no, la nostra è molto più economica.
Cheese XXL Auto: evoluzione del primo prototipo di fioritura automatica con genetica Cheese della banca Dinafem. Stesso aroma di formaggio, ma in piante ad alta struttura, molto più ramificate e nettamente più produttive. Ci sono altre opzioni simili sul mercato che possono renderti abbastanza felice, come Super Cheese Express di Positronics per esempio. Ma se ne vuoi una identica a Cheese Auto, prova la Sweet Cheese XL Auto di Sweet Seeds, con un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Moby Dick XXL Auto: è difficile trovare una varietà automatica più produttiva e potente di questa, che presenta molte somiglianze con la sorella maggiore, la Moby Dick. Ma possono essere trovati semi con lo stesso livello di potenza e resa, come Moby Dick Auto di PEV Bank Seeds, geneticamente identici; le loro qualità sono pertanto le stesse, ma con il vantaggio del loro prezzo molto più basso.
Critical Jack Auto: Alcuni anni fa era una delle preferite di Dinafem, e anche oggi le persone che la provano rimangono impressionate. Eccezionale semplicità di coltivazione, ottima produzione, velocità e un sapore particolare che piace molto. La Critical Jack Herer Auto della Delicious Seeds è in linea di massima la stessa pianta, quindi può servire come alternativa di qualità.
OG Kush Auto: Dal momento in cui è apparso sulla scena, questo seme è diventato l’auto preferito di Dinafem da molte persone. È una buona replica autofiorente della OG Kush: il gusto ricorda l’originale, il suo effetto è sorprendente tanto da non sembrare autofiorente e batte la versione fotodipendente per velocità e produzione. Per chi cerca semi autofiorenti come questo, la OG Kush Auto di PEV Bank potrebbe essere la scelta migliore per qualità, affidabilità e prezzo.
Blue Kush Auto: Blueberry va bene con tutto, e Dinafem lo sa benissimo e può essere verificato facilmente dando un’occhiata al loro catalogo. In questo caso, l’abbinamento con la OG Kush Auto ha portato ad esemplari che si distinguono per il loro ottimo adattamento a qualsiasi sistema e mezzo di coltivazione, con facilità, aroma e resa. Alcuni semi molto simili e molto più economici sono l’Auto Blueberry Kush della Nirvana, una banca che si distingue per il suo incredibile rapporto qualità/prezzo.
White Widow XXL Auto: una delle migliori versioni di auto della storia, soprattutto perché è una delle più simili alla versione regolare o fotodipendente. Per fortuna esiste un’altra varietà con le stesse caratteristiche, come la White Widow Auto, che è uno dei migliori semi che tu possa piantare se non sei un esperto di coltivazione, in quanto finiscono sempre per darti un raccolto superiore alla media.
Haze XXL Auto: speciale per gli amanti dell’effetto psicoattivo, perché è una delle automatiche con la più alta potenza Sativa. La produzione di cime è maggiore rispetto alla versione precedente, ed è anche molto più ramificata, quindi in generale è migliore. Puoi trovare questa stessa genetica a un prezzo inferiore con Haze XXL Auto di PEV Bank Seeds, perché proviene direttamente dallo stesso incrocio.
Blue Amnesia XXL Auto: L’unione di 2 delle migliori piante autofiorenti della storia non poteva essere male, ma in questo caso il risultato ha superato decisamente le aspettative. Piante di alta struttura, con molta ramificazione che finisce per essere ricoperta di fiori e tricomi, profumo intenso e pieno effetto. Una buona alternativa a questi semi è l’Auto Blue Amnesia di Ministry Of Cannabis, che ha lo stesso incrocio di quella di Dinafem.
Dinamed: la prima varietà non psicoattiva di Dinafem, contiene meno dell’1% di THC, circa il 14% di CBD e la stessa intensità di aroma e sapore di qualsiasi normale varietà di marijuana. Se hai bisogno di semi con queste qualità, non preoccuparti, CBD Time contiene una media del 16% di CBD e, come per Dinamed, la sua concentrazione di THC non raggiunge comunque l’1%, con un profilo organolettico squisito.
OG Kush CBD: La versione più terapeutica della famiglia OG è una delle marijuana con il maggiore effetto combinato dei cannabinoidi. Il suo chemiotipo contiene alti valori di THC e CBD, ma ha anche una quantità e una varietà impressionanti di terpeni. In alternativa a questa varietà di Dinafem, hai la OG Kush CBD di Medical Seeds: più che simile, direi che è esattamente la stessa genetica.
Amnesia CBD: l’Amnesia è l’ibrido Sativa più consumato in Europa da oltre un decennio. La versione ricca di CBD di questa pianta è stata accolta molto bene dal pubblico da quando è stata inclusa nel catalogo. Grande resa, massimo vigore ibrido e un profilo di cannabinoidi e terpeni molto speciale. Una varietà molto simile è la Excalibur CBD di PEV Bank Seeds, dove la genetica dell’Amnesia è percepibile in ogni parte, tranne che nell’effetto, con meno carico psicoattivo e molto più medico.
Cheese CBD Auto: il paradigma della cannabis moderna, autofiorente, femminizzata, ricca di CBD e con lo stesso aroma del formaggio stagionato: un ottimo lavoro di Dinafem. Si spera che questi semi non finiscano mai, ma se lo fanno devi sapere che Exodus Cheese CBD Auto di Green House Seeds è molto simile in tutto e per tutto, con un buon prezzo.
OG Kush CBD Auto: gli utenti con fini terapeutici e amanti del gusto OG hanno trovato in essa una pianta che possono coltivare fuori stagione, o in qualsiasi circostanza, perché questa genetica si adatta a tutto: veloce, produttiva, gustosa e con alti livelli di cannabidiolo. Una buona alternativa è senza dubbio la Gorilla Glue Auto CBD perché ha un sapore e un aroma simili, un’elevata produzione di fiori e resina e valori molto simili di CBD e THC.
⚠️ L’eredità di Dinafem
Così come accade nel mondo dell’arte, alla morte di un artista che lascia il proprio lavoro a persistere nel tempo, in qualche modo mantenendo presente anche il creatore stesso, così noi pensiamo possa accadere con le varietà che Dinafem lascia alla nostra comunità. Esistono diversi cloni d’élite di Moby Dick, Critical 2.0 o Industrial Plant Auto CBD che verranno conservati per molti anni, se non per sempre: questi continueranno a ricordarci la banca del seme che una volta ha fatto da pioniera per un nuovo modello di business nel nostro paese.
Qui a PEV Grow siamo tutti solidali con Dinafem, Lamota, Humboldt Seeds e Pot Sistemak SL e inviamo un messaggio di supporto e incoraggiamento all’intero team che costituisce questo gruppo leader nel settore della cannabis in Spagna.
Che schifo il proibizionismo